ATTENZIONE Nei mesi di novembre e dicembre il NextEmerson devolverà alla clinica di Hellenikon un quarto dell’incasso di ogni iniziativa e serata. Supporta Hellenikon!
Cosa è:
Tra ottobre e novembre 2013, una carovana di solidarietà attraverserà l’Italia, passando per 15 città sparse nella penisola, con lo scopo principale di raccogliere medicinali e altri materiali per la clinica autogestita Hellenikon di Atene. Questa grande iniziativa di solidarietà internazionale è stata lanciata e organizzata dalla rete nazionale “Donne nella crisi” (www.donnenellacrisi.net).
Gli scopi della carovana sono:
raccogliere e convogliare in Grecia i medicinali e le attrezzature mediche di cui la clinica ha urgente bisogno per mandare avanti il lavoro di cura. Hellenikon non accetta soldi, ma per acquistare il suddetto materiale, la campagna di solidarietà promuove la raccolta diretta di denaro;
informare la popolazione italiana della drammatica situazione del sistema sanitario in Grecia, ma anche delle alternative che stanno emergendo in quel paese;
avviare una lotta collettiva contro i tagli alla sanità pubblica perpetrati dal governo italiano e connessi alle politiche di austerità.
La tappa fiorentina:
La carovana arriverà a Firenze l’11 novembre. I movimenti fiorentini organizzeranno dunque un momento di lotta collettiva in uno spazio pubblico per sostenere la campagna nazionale e promuoverne gli scopi. Sono previsti:
l’allestimento di una mostra informativa sulla situazione della sanità in Grecia e in Italia
un dibattito pubblico le donne che si muovono verso Atene, esperti del tema, un medico di Hellenikon
un punto per la raccolta di medicine, materiali, denaro
Che cosa è la Clinica Comunitaria Metropolitana di Hellinikon? http://mkie-foreign.blogspot.gr/
Questa clinica autogestita fornisce assistenza medica gratuita ai disoccupati e ai poveri non coperti dal sistema previdenziale o con salario molto basso.
Ecco una lista di link da consultare per capire meglio cosa è Hellenikon:
Per contatti (anche per avere l’elenco dei farmaci richiesti): donnenellacrisi@googlegroup.org
Per donazioni (fino a dicembre): IBAN IT 08E 0760 1016 0000 1011 822 465 Conto Banco Posta Click n. 1011822465 intestato a Biancardi Donatella Marcella Mimma
Osservare come si comportano lo stato italiano e l’apparato dei media con le proteste e le contestazioni e’ molto istruttivo.
Si tratta di un connubio iniziato molto tempo fa, almeno dagli anni ’70 del secolo scorso, se non molto prima. Da un punto di vista legislativo l’Italia e’ ben attrezzata: il codice Rocco nasce durante il ventennio e attraversa immutato tutto il dopoguerra, per inasprirsi con la legge Reale e le misure “antiterrorismo”. Si delinea cosi’ quella parentesi liberticida all’insegna dell’emergenza, che da allora non si e’ mai conclusa. Terminata la stagione di lotte degli anni ’70, annichilita una generazione, quel modus operandi e quelle leggi rimangono: regalo ai posteri. Con queste si avvallano un’ampia gamma di misure restrittive e reati ad hoc, che cozzano apertamente anche con le piu’ elementari liberta’ di uno stato di diritto, ma vengono giustificate dalla emergenzialita’ della situazione.
Giornali e TV si rivelano fondamentali per la creazione del clima di allarme sociale: ogni parola, immagine, voce sono utili e manipolabili per creare un terreno fertile, dal quale possano nascere emergenze continue. Passati oltre 40 anni, sembra che nulla sia cambiato nella lucida e colpevole paranoia con la quale questa strana coppia si pone in relazione ad una societa’ civile sempre piu’ critica nei loro confronti. Il 19 ottobre non e’ stato diverso.
Le settimane precedenti al corteo sono state un susseguirsi di allarmi e uscite mediatiche tese a creare un clima emergenziale e terrorifico.
Vi sono alcune litanie ben precise, che ricorrono sempre uguali. I violenti provenienti da un fuori non meglio definibile. A volte un fuori geografico, i black block dalla Francia, dalla Germania, dal sud, dal nord. Altre volte anagrafico, i giovani violenti. I barbari al sacco di Roma. Immagini che per essere giustificate hanno bisogno di vittime sacrificali.
Diversi giorni prima del corteo Roma era di fatto militarizzata, cosi come lo e’ da almeno un anno la Val di Susa, con posti di blocco, simili a check point sulle principali vie d’accesso alla citta’. In uno dei tanti controlli viene fermata una macchina con a bordo cinque persone provenienti da Firenze. La pattuglia della stradale spiega che devono controllare “per ordini dall’alto” i loro nomi e confrontarli con una specie di lista degli indesiderati compilata in base alle segnalazioni di tutte le questure d’Italia. Questi cinque malcapitati hanno il piacere e la sfortuna di essere attivi sia all’interno del Csa nEXt Emerson, sia nel Movimento di lotta per la casa di Firenze, e in generale di essere conosciuti nell’ambiente delle realta’ autorganizzate cittadine. Sono cosi’ scortati presso un commissariato, nel quale verranno trattenuti fino a tarda notte. Per giustificare l’operazione vengono sequestrati i pochi oggetti nel bagagliaio, non associabili pero’ ad alcun tipo di reato. Infine a beneficio dei media e delle statistiche ministeriali sugli interventi preventivi effettuati viene notificato a ciascuno un foglio di via per tre anni da Roma. Una di loro avrebbe anche dovuto essere nella capitale per lavoro il lunedi’ successivo, cosa che evidentemente non e’ potuta accadere.
Questa scenetta potrebbe anche far ridere, se non fosse che le persone coinvolte non sono personaggi di una sitcom. Questi atti di una burocrazia impersonale e quasi kafkiana disegnano di fatto uno scenario opprimente, in cui si attua una pesante repressione preventiva, e palesemente si tenta di spaventare e “sconsigliare” l’attivita politica, la critica sociale.
Il foglio di via e’ una misura arbitraria che non richiede alcun processo, ma viene decisa da un semplice funzionario, senza aver commesso alcun tipo di reato: basta uno sguardo sbagliato, una parola di troppo, la frequentazione di ambienti non graditi alla questura. In questi casi si tratta di un vero e proprio daspo politico, neppure troppo diverso dall’accompagnamento al confino degli elementi scomodi tanto caro al ventennio.
Queste pesanti misure preventive si inseriscono all’interno di un clima di allarme e di intimidazione neppure troppo velata nei confronti dei manifestanti. Trovare gli autobus per Roma diviene cosi’ una sorta di via crucis, dal momento che le agenzie di noleggio erano state preventivamente “sconsigliate” dall’affittare mezzi per la trasferta. Alle uscite dell’autostrada gli autobus vengono fermati e perquisiti: l’arrivo al corteo e’ un percorso ad ostacoli.
Il 19 ottobre questo meccanismo non ha funzionato, sono scese in piazza decine di migliaia di persone nonostante tutto. Non per questo e’ meno preoccupante e grave: questo modus operandi non e’ piu’ un’eccezione, ma la norma. La nostra societa’ viene nutrita e tirata avanti ad emergenze tese a giustificare continue sospensioni dei diritti piu’ elementari.
Non e’ questo il mondo che vorremmo e per il quale lottiamo: non siamo noi a dovercene andare via.
Lili Refrain è una chitarrista, compositrice e performer romana che dal 2007 ha un progetto solista in cui indaga le proprietà contrappuntistiche ed emotive della sovrapposizione strumentale e vocale. I suoi brani scaturiscono dall’orchestrazione in tempo reale di chitarre elettriche e voci che mescolano l’ambient minimalista a psichedelia, folk, blues, metal, opera lirica e virtuosismi chitarristici. La sua padronanza tecnica e il suo raffinato gusto compositivo conducono l’ascoltatore in un indimenticabile atto unico oltre i confini di qualsivoglia genere musicale. Negli ultimi sei anni ha suonato incessantemente in tutta Italia e in Europa. Ha realizzato due album che vantano eccellenti critiche da parte di riviste del settore e webzine nazionali ed internazionali: “Lili Refrain” autoproduzione del 2007 e “9” uscito nel 2010 con Trips Und Träume/Three Legged Cat, in prima e seconda ristampa dopo l’istantaneo sold out. Sta per uscire il suo terzo album “KAWAX”, in CD e vinile , per SUBSOUND RECORDS e SANGUE DISCHI.
Diodrone
Nato in seguito a una denuncia, il termine Diodrone suonò subito come qualcosa di incompreso, allo stesso tempo blasfemo e potente come un punto di rottura. Sotto questa parola suoni e arti diverse trovano un riparo accogliente e vi si riuniscono come una congrega, o come una famiglia di emarginati. Una terra di nessuno in cui progetti sperimentali coesistono e ballano insieme sotto stelle scure
Umanzuki
Umanzuki è una giovane band toscana che suona jazz-core punk. La loro proposta può essere inserita in quel vivacissimo filone jazzcore tutto italiano, capitanato da bands come Zu, Neo, Squartet, Udus, Testa de porcu, Anatrofobia, ecc.
Pipes & sugar è il primo EP degli Umanzuki, esce nel 2011 in free mp3 download per fromscratch. E’ stato prodotto da Giuseppe Caputo al fromscratch studio con la stessa tecnica già sperimentata per tanti altri progetti dell’etichetta: jam session registrata in presa diretta, cut up ed editing di arrangiamento dei brani. Il risultato sono 6 brani basati su riff granitici, con divagazioni dal sapore jazz (come in Naak middagete) o proto-blues (pipes & sugar).
Sonic Birds è il secondo EP della band (registrato anche stavolta da G. Caputo al fromscratch studio) e fa segnare una piccola rivoluzione nel sound. Messi un pò da parte gli stilemi jazz core, in sonic birds Umanzuki esplorano territori psichedelici e rarefatti. Si approcciano alla forma canzone, la destrutturano e ne tirano fuori melodie trasognanti che navigano su tappeti ritmici free form.
è un progetto nato nel 2006 con la realizzazione dell’album “BOSSA STORTA”, a firma dell’innarrestabile polistrumentista Jacopo Andreini (L’Enfance Rouge, Tsigoti, Jealousy Party, Shash Jihat, Crap e molti, moltissimi altri).bossa storta_cover_1 Pubblicato dalla storica etichetta franco-giapponese Saravah e distribuito in Europa, Giappone e Brasile, il disco vedeva come collaboratori Chiara Locardi (L’Enfance Rouge), Enrico Amendolia (Malfunk, Flora e Fauna), Edoardo Ricci (NEEM), Stefano Bartolini (Banda Improvvisa) e Alicia Wade (Orlock), per dodici brani tra cui una cover di Luigi Tenco. Dalla lavorazione di Bossa Storta, prodotto nello studio L’Isola Cannon-Jack di Nipozzano, si costituisce il nucleo tuttora stabile di Squarcicatrici: Jacopo Andreini (chitarra, sax alto, voce), Andrea Caprara (sax tenore) e Matteo Bennici (basso elettrico, violoncello, elettroniche, voce), raggiunti presto da Piero Spitilli (contrabbasso). Negli anni si avvicendano invece diversi batteristi: Riccardo Bartolozzi (Puta’s Fever), Jonathan Burgun (Radikal Satan), Andrea Belfi (Mike Watt, David Grubbs), Enzo Rotondaro (Ronin, Glacial Fear), Simone Tecla e Andrea Dilillo (Motociclica Tellacci). Il gruppo inizia a mordere le strade d’Europa (tour in Francia, Belgio, Italia), accompagnato nel primo tour dal pianista statunitense Thollem McDonas, con cui Andreini, Caprara, Bennici e Spitilli daranno vita alla band Tsigoti.
La ricerca musicale di Squarcicatrici scava senza complimenti nella contemporaneità più bastarda: l’Africa del free jazz e dell’afrobeat più marcio; il punk come dimensione politica e spirituale, il rock (non post), la bossa (storta), fino alle zone periferiche dell’elettronica e della canzone ed ovunque si abbia il coraggio di spingersi. Squarcicatrici è una piccola orchestra capace di show intensissimi, dalle dinamiche estreme: legno che trasuda elettricità, ance ansimanti, slanci dance e caos melodico, in un vortice che impegna i sentimenti più densi e fa ridere di fronte alla catastrofe.
Eccoci arrivati al settimo compleanno del NextEmerson!
Due fine settimana pieni zeppi: 13-14 / 20-21 settembre
Qui trovate il programma completo, piu’ sotto info e dettagli su ogni singola cosa. Le informazioni che non ci sono ancora arriveranno presto.. abbiate fiducia.
Vi aspettiamo!
[ven 13]
– h19 Aperitivo Electro swing di Thompson’s Affair & Electro swing Italia
– h20 Cena
– h22 Presentazione Distribuzioni dal basso + proiezione di: “Best before, the London food revolution” e “Antifaboxe 10”
[sab 14]
– h17 Hack Attack! L’hacking con le palline di carta
– h20 Apericena Electro swing di Thompson’s Affair & Electro swing Italia
– h21 Presentazione libro Squali alla Margonara
– h23 Serata Keep it in the family: Gum + Titor + Carlos Dunga
[ven 20]
– h20 Apericena Dub La svolta
– h21 Incontro/assemblea: nuovi inceneritori e possibili resistenze
[sab 21]
– h16 Palestre popolari united: dimostrazioni di pugilato
– h19 Apericena Dub La svolta + proiezione No pasaran
– h21 Presentazione In Territorio Nemico
– h23 Stay rude! Serata Ska & Soul: The bankrobbers + djset
L’obiettivo del nostro progetto redazionale è quello di sostenere la circolazione di film e documentari indipendenti realizzati dalla nuova generazione di freelance, nata sull’onda del fenomeno Creative Commons e dei nuovi meccanismi di produzione basati sul crowdfunding.
Tutti i film e documentari che vedrai inseriti nel portale rispondono all’esigenza di costruire un modo nuovo di fare cinema e informazione. Potrai richiedere i titoli che più ti interessano, in formato DVD o FILE, attraverso un meccanismo economico di donazione, che permetterà contemporaneamente di sostenere la gestione del portale e di dare il giusto valore alle opere inserite nel portale.
Un modo nuovo di fare cinema e inchiesta sta crescendo!
Sostieni le produzioni indipendenti!
Dai tetti alle barche nei canali del Tamigi, dagli orti urbani ai mercati contadini, i londines stanno riprendendo controllo del sistema alimentare, un orto alla volta. Best Before: the london food revolution é un documentario breve che racconta di questa rivoluzione. Negli scorsi anni oltre 2000 nuovi orti sono spuntati nella capitale inglese. Best Before racconta le ragioni di questio cambiamento e presenta i diversi aspetti e protagonisti di questo movimento.
A Londra, una manciata di supermercati dominano il sistema alientare, un incredibile quantità di cibo viene sprecata ogni giorno e il cibo fresco e sano é diventato il privilegio dei ricchi, mentre la maggioranza deve accontentarsi di cibo di bassa qualità, grasso e pieno di zuccheri. Il tasso di obesità é alle stelle tra le classi meno abbienti. Secondo alcuni esperti, il continuo aumento dei costi dell’energia allunga lo spettro della crisi alimentare sul Regno Unito. Best Before spiega chi profitta da questo sistema, ma sopratutto illustra cio’ che i londinesi stanno facendo per riconquistare il modo in cui il cibo é prodotto, distribuito e consumato a Londra.
Intermezzato da intervista con esperti accademici, giornalisti e policy advisors, Best Before segue i protagonisti della “food revolution” londinese.
AntifaBoxe 10
Nell’ottobre 2001 nascea all’interno del centro sociale Askatasuna di Torino la palestra popolare autogestita Antifa Boxe.
Il film sulla palestra popolare nasce dalla raccolta di materiali eterogenei realizzati nel corso degli anni da diverse persone e con diverse finalità, dalla documentazione mirata di momenti importanti di confronto sportivo (le serate di pugilato, le trasferte di boxe), alla ripresa amatoriale di istanti aggregazione (le cene benefit, le feste, i lavori di ristrutturazione) o di impegno politico (le manifestazioni, i presidi). A questi materiali sono state aggiunte tutta una serie di interviste
realizzate ad hoc tra il 2008 e il 2011 che costituiscono l’ossatura del racconto.
Oltre all’esperienza torinese si è tenuto conto di realtà sportive affini provenienti da altre zone
d’Italia.
Si è cercato così di raccontare un percorso sportivo e politico in cui le vicende umane della palestra popolare si intrecciano indistricabilmente con gli avvenimenti politico-sociali degli ultimi 10 anni
Hack Attack! – L’hacking con le palline di carta
Sab 14, ore 17
Internet e’ uno scacchiere nel quale si muovono tanti soggetti diversi: miliardi di utenti, governi, multinazionali… L’hacking, sebbene sempre piu’ accessibile, e’ ancora ammantato di un certo alone mistico. Questo e’ in parte divertente, ma e’ anche un problema.
L’approccio sensazionalistico e spettaccolare dei media crea delle macchiette distorte, almeno quanto l’approccio criminologico delle varie polizie e intelligence. C’e’ una retorica precisa rivolta alla creazione di un contesto emergenziale, spesso si sente parlare di cyber war, di guerre combattute in rete, ecc… Noi vorremmo invece riportare le cose su un piano di realta’ comprensibile e provare a spiegare questi concetti senza usare i computer, ma solo delle palline di carta e la collaborazione di chi verra’ al workshop, piu’ simile a un gioco, che a una lezione frontale.
La Margonara e la complessa vicenda che la riguarda si inseriscono in un panorama opprimente e nocivo. Un’opposizione composita e popolare ha finora impedito che un progetto inutile, dannoso e arrogante deturpasse un tratto di costa savonese molto amato. Squali alla Margonara cerca di rintracciare i segni di quella che è stata la lotta contro una speculazione folle, sintomo di una tendenza diffusa e persistente alla cementificazione devastante del territorio in nome del profitto. Savona, ormai da anni, vive sotto la costante minaccia di piani urbanistici invasivi e miopi: è prassi concedere a gruppi imprenditoriali privati, la possibilità di costruire su aree di tutti, sottraendo risorse pubbliche alla comunità. All’orizzonte si profila uno scenario caratterizzato ancora dalla cementificazione per diverse aree della città oltre alle nocività assortite che si abbattono sul territorio della provincia: inquinamento dalla combustione del carbone, rifiuti chimici altamente tossici, progetti per infrastrutture deturpanti. La Margonara è uno spazio di grande pregio naturalistico che si è salvato dall’ondata di cemento che lo avrebbe cancellato, grazie alla convinzione e al coraggio coagulati, partendo dal basso, attorno ad un gruppo di individui, fino a coinvolgere nel sostegno a questa lotta una buona parte dei savonesi. Un caso raro se non unico, in cui la determinazione ha avuto la meglio sulla prepotenza del potere. Un caso che, se si vuole, può costituire un esempio importante nel far valere le proprie intenzioni e nel difendere i propri spazi di sopravvivenza, le risorse comuni, l’ecosistema intero. Anche e soprattutto per il futuro molto prossimo che riguarda tutti. Questo libro non ha intento celebrativo perché ciò non renderebbe onore all’impegno dei molti savonesi che si sono identificati nella lotta a difesa della Margonara. Vuole essere invece un contributo, il più possibile vivo e ricco di prospettive organizzative per le lotte a venire oltre a fissare, attraverso lo scritto, le diverse fasi della vicenda in una retrospettiva critica.
Keep it in the familiy Gum + Titor + Carlos Dunga
Sab 14 ore 23
Serata “keep it in the familiy”: tre gruppi a cui siamo affezionati e che siamo molto contenti di avere con noi a festeggiare il compleanno. Gum e Carlos Dunga (quest’ultimi appena tornati dal tour in Indonesia, ormai star di calibro internazionale) parte stretta della famiglia e Titor, torinesi venerandi, anch’essi ormai legati indissolubilmente.
Sempre per rimanere in famiglia, due apericene accompagnate dal sound de La svolta. 100% Dub roots and culture. Come d’abitudine: sound system autocostruito, musica racism and sexism free.
Magdeburg is a city in the east of Germany: there is disruption created by an annual parade of fascists claiming to commemorate the casualties of an allied air strike that happened during the Second World War.
Un ufficiale che diserta e intraprende un viaggio attraverso l’Italia devastata dalla guerra. Una ragazza di buona famiglia che diventa una partigiana pronta a uccidere un fascista dopo l’altro. Un ingegnere aeronautico che si nasconde in attesa che passi la bufera. Matteo, sua sorella Adele, il cognato Aldo: sono i personaggi di In territorio nemico, tre giovani separati dalla guerra che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, cercano ritrovarsi in un paese in preda al caos. Nei venti mesi terribili dell’occupazione nazista, i tre protagonisti faranno esperienza della battaglia, dell’isolamento, dell’amore, del conflitto con se stessi, fino ad affrontare la prova più difficile: scegliere da che parte stare mentre la morte li minaccia a ogni passo. In territorio nemico è una nuova epica della Resistenza. Un’epopea corale resa possibile dal lavoro di oltre cento scrittori e ispirata alle testimonianze di chi la guerra l’ha vissuta e non ha cessato di raccontarla. Un romanzo vivo e toccante che, tenendo ben presente l’eredità di Fenoglio, Malaparte e Calvino, apre una rinnovata prospettiva sull’esperienza tragica e fondativa della seconda guerra mondiale italiana.
SIC – Scrittura Industriale Collettiva indica un metodo di scrittura collettiva ideato da Gregorio Magini e Vanni Santoni, la comunità aperta che lo utilizza e il gruppo di 115 scrittori, coordinato dai due fondatori, che ha realizzato il romanzo In territorio nemico.
Si intitola ‘Folgen’ il nuovo album dei toscani The Bankrobbers, pubblicato su etichetta One Step Records e disponibile dal 20 settembre 2013 nei migliori negozi di dischi e nei principali digital-stores (iTunes, Amazon, Deezer, ecc.) I Bankrobbers propongono uno straordinario ska 2Tone, che nel nuovo album ‘Folgen’ vede una netta maturazione, sia nelle scelte compositive che negli arrangiamenti e nell’esecuzione. Tuttavia, in questo album la band aggiunge anche nuovi colori al proprio sound, proponendo anche una ballad (Strade e Fantasmi) ed una traccia reggae (Allo Specchio). I testi, in inglese ed italiano, spaziano tra vari argomenti, passando, per esempio, da tematiche di protesta (Jackals) all’amore (1000 km) fino alla spensieratezza che caratterizza il genere (Stomp it).
Non mancano due omaggi: uno all’epica storia del bandito John Dillinger (The Ballad Of Billie and John), primo singolo estratto dall’album, di cui sarà pubblicato anche un videoclip) ed il secondo al mito indiscusso di Joe Strummer (Strum For Me). Lavorato tra la Lucca e Lecco, ‘Folgen’ rappresenta un importante passo avanti per la band, in un percorso di crescita che la sta portando ad essere una delle rivelazioni della scena ska italiana. Nati a Lucca nell’autunno del 2010, i Bankrobbers sono un giovanissimo progetto con all’attivo una lunga serie di concerti ed un album – Our Times, pubblicato nel 2011 in Italia e Spagna – che vedeva la partecipazione di Los Fastidios, Statuto e RedSka. Disponibile dal 20 settembre 2013, ‘Folgen’ è pubblicato su etichetta One Step Records e distribuito in collaborazione con Goodfellas e Maninalto
Lunedi' 1 luglio, ore 17.30, partenza da San Lorenzo.
Corteo antirazzista
LE SQUADRACCE COMUNALI DEL DEGRADO
Quanto accaduto nella sera di giovedì 13 alla Stazione di SMN è
gravissimo. L'operazione della Polizia Municipale ha chiaramente le
caratteristiche di un pestaggio, non certo di un controllo di routine:
gli agenti non hanno fermato gli uomini scesi dalla tramvia chiedendo
loro per esempio i documenti, ma li hanno aggrediti immediatamente. Ciò
non lascia spazio a interpretazioni di sorta: il pestaggio era stato
deciso a monte ed era esso stesso “l'operazione di polizia”. È poi
emblematico il dialogo finale con il ragazzo senegalese che poco più
avanti aspettava l'autobus. Lui, senza aver visto la radiolina e il
distintivo, era sicuro del fatto che fosse la Polizia Municipale. Ciò
sta a significare che gli ambulanti conoscono benissimo questa prassi e
la considerano abituale. Il quadro è sicuramente pesantissimo ma nello
stesso tempo abbastanza chiaro: questo è il “reparto antidegrado”
della Polizia Municipale di Firenze che di giorno insegue i cosiddetti
“abusivi” e gli ambulanti nei mercati fiorentini, controllando
documenti e sequestrando merci e alla sera, evidentemente, alza il
livello. Questo è risultato di anni di campagne elettorali e mediatiche
incentrate sul tema della “sicurezza” e della “lotta al
degrado”, che consentono oggi un clima di impunità per gli uomini in
divisa.
I fatti di via Palazzuolo, l'aggressione al Paci e lo sgombero della
tendopoli dei richiedenti asilo alla Fortezza erano state qualcosa di
più di semplici avvisaglie, ma evidentemente non sono bastate. Pensiamo
sia necessario denunciare chi sono i responsabili e i colpevoli di
questa situazione. Dobbiamo farlo dando la forza e il coraggio di
parlare a chi in altre circostanze ha subito pestaggi, rompendo quel
muro di silenzio che permette alle forze di polizia di portare avanti
queste pratiche.
I colpevoli siedono nella giunta comunale fiorentina e primo fra tutti
è il Sindaco Renzi. Quel sindaco che il 2 giungo sorrideva abbronzato
davanti a macchine fotografiche e telecamere appuntandosi sul petto la
medaglietta della cittadinanza concessa ai senegalesi feriti dal
neofascista Casseri, mentre la sua Polizia Municipale, si organizzava
per portare a termine raid come questo. Colpevole è il Comandante della
Polizia Municipale e il Reparto Antidegrado...e non vengano a dirci che
si tratta di alcune mele marce: esiste una catena di comando che
legittima, ordina e delega operazioni di questo tipo.
Pensiamo sia il momento di mobilitarci perchè tutto ciò non cada nel
silenzio come ci siamo mobilitati per tenere alta l'attenzione sui fatti
di Piazza Dalmazia mentre le istituzioni cittadine e le procure
insabbiavano l'intera inchiesta. Non si tratta solo di manifestare
solidarietà a chi è stato colpito direttamente, ma di sentirci parte
in causa perchè le stesse pratiche e gli stessi metodi vengono
riservati da altri reparti e altre divise a tutti coloro che sono
accomunati da una condizione sociale simile: dall'operaio all'ambulante,
dal proletario immigrato a quello italiano.
Invitiamo quindi tutte le realtà politiche, sociali e sindacali, tutti
i lavoratori e gli studenti a fare propria la manifestazione di lunedì
1 luglio che partirà alle ore 17.30 da S.Lorenzo per arrivare in piazza
Signoria sotto le finestre del consiglio comunale.
BASTA ABUSI IN DIVISA SOLIDARIETA' ALLE VITTIME DELLA VIOLENZA
POLIZIESCA
Firenze Antifascista
Ieri, 5 giugno, un giovane militante di Azione Antifascista Paris-Benlieue, Clement, si trovava con tre amici presso la Gare Saint Lazare di Parigi, dove aveva luogo una vendita di abiti in stile skinhead. Riconosciuto come militante antifa da alcuni fascisti presenti sul posto, che hanno atteso rinforzi, è stato vittima di una vile aggressione in cui ha trovato la morte. Colpito alla testa da un tirapugni, dopo aver battuto il capo contro un palo, è stato soccorso dai passanti; alcune ore dopo (verso le 21 di ieri sera), l’ospedale Pitié Salpêtrière in cui era ricoverato, ha dichiarato la morte cerebrale di Clement. La notizia si è subito diffusa nella Parigi antifascista e tra gli studenti, considerato che Clement frequentava l’università a Sciences-Po e faceva parte del sindacato di base Sud, oltre ad essere un apprezzato dj rockabilli al Saint Sauveur, detto anche Bar Antifa, nel quartiere di Menilmontant, nell’est parigino. In pochi minuti il cortile dell’ospedale dove si trova Clement si è riempito di amici e compagni attoniti per ciò che è accaduto. È la prima volta che un omicidio fascista ha luogo a Parigi dopo decenni. L’assassinio di ieri, cade al termine di una serie di scontri tra antifa e militanti di estrema destra (anzitutto la JNR, Gioventù Nazionalista Rivoluzionaria o Terza Via di Serge Ayoub). Un episodio grave aveva già avuto luogo il primo maggio scorso, quando un presidio antirazzista sul lungosenna era stato attaccato con spranghe e coltelli da alcuni fascisti, che erano poi stati affrontati dai compagni. Nelle ultime settimane vari gruppuscoli della destra nazionalista francese hanno trovato un fattore di aggregazione e legittimazione nella mobilitazione contro la nuova legge socialista che permette i matrimoni gay (definendo le loro manifestazioni ” manif pour tous”, manifestazione per tutti!). La campagna omofoba è stata sostenuta dal FN (front national, partito di estrema destra) e anche dall’UMP, il partito dell’ex presidente della repubblica Sarkozy. A Parigi non è mancata la risposta a questo omicidio, che toglie al movimento antifascista della capitale un compagno leale e generoso, sempre pronto a praticare i valori dell’antifascismo nell’Europa Fortezza delle discriminazioni e dell’oppressione di classe.