Presidio NoTav 2 – 6 Aprile, largo Gennarelli (Giardini V.le Malta). Solidarietà con la ValSusa, No tunnel Tav sotto Firenze
Lunedì 2: h 21 proiezione “Fratelli di Tav”, altri video NoTav e No Inceneritore
Martedì 3: dopo cena iniziativa/dibattito su Pietro Mirabelli e la sicurezza nei cantieri, strage di Viareggio e il licenziamento del ferroviere Riccardo Antonini.
Mercoledì 4: dopo cena interventi e video su Val Susa, Firenze, Veneto e Mugello
Giovedi’ 5: apericena di sottoscrizione per Luca Abbà e serata di solidarietà con la Val Susa
Tutti i giorni apericena h 19, streaming da Radio BlackOut di Torino, video, musica
Il tav e’ un treno e molto di piu’. Il tav e’ un modo di gestire i soldi pubblici, socializzando le perdite e regalando facili profitti ai privati, ai grandi cartelli di costruttori. Il sottoattraversamento Tav di Firenze e il centro commerciale mascherato da stazione annesso, costeranno forse 3 miliardi di euro. Gli investimenti per l’intera rete regionale dei treni pendolari e’ pari a 350 milioni spalmati sui prossimi anni. Sono quindi un decimo di quanto si spendera’ per realizzare 7,5 chilometri di tunnel Tav e la faraonica stazione Foster. 350 milioni e’ quanto costerebbe adeguare le attuali linee fiorentine per far passare il Tav in superficie, secondo un progetto alternativo mai preso davvero in considerazione. Con il passaggio in superficie si risparmiano risorse da destinare alle priorità del trasporto pendolari ed alla messa in sicurezza della rete ferroviariam, perchè non accadano più stragi colpevoli frutto della mancanza di manutenzione, come a Viareggio nel giugno 2009. Il tunnel sotto Firenze mette a rischio molte case, fara’ barriera sulla falda acquifera che corre nel sottosuolo alzandola a monte e abbassandola a valle. Il materiale di scavo gia’ ora viene portato via da camion: sono piu’ di 100 al giorno soltanto per il cantiere nella zona del Lippi, e gli scavi per il tunnel devono ancora iniziare. Significa polveri sottili per tutti, strade rotte e traffico impazzito. Infine le terre estratte, impastate dalle sostanze chimiche sono rifiuti. dove li metteranno ?
Sono tutte considerazioni legittime e di banale buon senso, ma il Tav non e’ soltanto un treno, e’ una professione di fede. Bisogna crederci. Tav significa credere nel progresso che marcia sui binari veloci dell’economia di mercato. Significa sopprimere i treni notte, e quindi lasciare a casa 800 lavoratori, ora in esubero, oppure licenziare chi si impegna per la verità e la giustizia sulla strage di Viareggio, come il ferroviere Riccardo Antonini. Significa come e’ stato fatto nel Mugello far scomparire 81 torrenti, prosciugare piu’ di 60 tra pozzi e sorgenti, inquinare 24 corsi d’acqua e alla fine far dire da un tribunale “che volete ? i danni son connaturati all’opera”. Significa ghiotti affari per la giungla dei subappalti, terreno fertile per le infiltrazioni mafiose. Significa incontrollabili voragini finanziarie a scapito del debito pubblico, che poi dovremo ripagare noi. Il tav e’ un modo di pensare il mondo diviso per classi di reddito. Come la stazione di Santa Maria Novella: sala d’aspetto climatizzata per i clienti gold e panchine in mezzo all’atrio, al caldo d’estate e al gelo d’inverno, per il resto dei viaggiatori. Il Tav non si puo’ scegliere, ma si deve imporre, perche’ e’ tutto fuorche’ soltanto un treno.
Noi non crediamo nel Tav, ma preferiamo la Val di Susa. Preferiamo quella popolazione coraggiosa che da decenni s’oppone con le proprie ragioni pragmatiche alla realizzazione alla linea Tav Torino-Lione. Non crediamo che quella Valle sia un fastidioso neo che ci separa dall’Europa, un problema di ordine pubblico da schiacciare manu militari. Non e’ andare da Torino a Lione in un paio d’ore di treno che ci leghera’ gli uni agli altri. La vera speranza risiede invece in quel sentimento di solidarieta’ e di reciproco sostegno grazie ai quali la Valle continua a resistere.
Ci sentiamo vicini a coloro che sono stati arrestati per questo lotta e a fianco di Luca Abba’