Mercoledì 23 Contro l’aggressione israeliana a Gaza e Cisgiordania

Per rompere il silenzio, denunciare le complicità e mostrare la propria solidarietà alla Palestina che non si arrende.

Mercoledì 23/07/2014 ore 21.00 con partenza Piazza della Repubblica – Firenze

 
per l’immediato ritiro dell’esercito israeliano da Gaza;
per fermare la punizione collettiva che Israele sta infliggendo al popolo palestinese; per dire no all’occupazione e alla pulizia etnica contro la popolazione palestinese; per denunciare il silenzio della comunità internazionale e il vergognoso servilismo della stragrande maggioranza dei media italiani;
per denunciare la complicità dell’Italia che, fornendo armi – come i caccia addestratori avanzati M-346 “Master”- a Israele, ne supporta implicitamente l’attività bellica criminale a Gaza;
per sostenere chi quotidianamente in Palestina lotta contro l’occupazione.

La giunta Nardella non è proprietaria di Firenze, autorganizzazione per difendere la città dalla speculazione edilizia

Giovedì 10 contemporaneamente al presidio davanti all’assessorato all’Urbanistica in Pz S.Martino sono state depositate da parte di vari comitati e realtà autogestite che si battono sul territorio le osservazioni al Regolamento Urbanistico. Di seguito il comunicato stampa che spiega in sintesi anche  le singole  osservazioni.

 

Osservazioni al Regolamento Urbanistico

Proposte per una città migliore. Comitati e realtà autogestite si organizzano e depositano contestualmente le Osservazioni.

Comitato SanSalvichipuò, Comitato OltrarnoFuturo, Comitato No-Scav di piazza Brunelleschi, Comitato Belfiore-Marcello, Associazione Rifiuti Zero Fi,Comitato per il giardino di via Chiuso de’ Pazzi, Comitato tutela exManifattura Tabacchi, CSA Next-Emerson, perUnaltracittà. Hanno deciso di mettere insieme le loro proposte perché, anche se sono soggetti attivi su fronti diversificati, hanno riconosciuto nelle loro osservazioni la stessa idea di città.

Condividono un giudizio critico complessivo sul R.U. a cui sono state rinviate molte scelte strategiche che avrebbero dovuto essere contenute nel Piano Strutturale. Invece, per precisa scelta dell’amministrazione, al Regolamento vengono demandati non solo precisi interventi ma anche la distribuzione delle funzioni e dei volumi in città. Con la conseguente perdita di quella visione complessiva delle trasformazioni urbane che dovrebbe stare a monte dei singoli interventi.

Il CSA Next-Emerson chiede che, nell’are ex-Star Color in via di Bellagio, dove da 8 anni è in corso una sperimentazione sociale di condivisione e utilizzo sociale degli spazi con molteplici attività culturali, sociali e sportive, non si proceda al cambiamento di destinazione d’uso finalizzato all’edificazione delle ennesime residenze private. Che si proceda invece con la nuova previsione di area da destinare a attrezzature comuni, culturali e per il tempo libero, in forma pubblica e autogestita, secondo una formula già sperimentata con successo in varie capitali da Berlino a New York. In particolare la parte dell’area a monte verso al collina sia destinata a ‘Porta del parco delle colline e delle ville medicee’, gestita con la partecipazione attiva della cittadinanza e delle associazioni culturali interessate a un progetto non a scopo di lucro.

Il Comitato SanSalvichipuò propone di fermare lo scippo delle aree verdi e del patrimonio storico architettonico del Q2, con la richiesta di una nuova gestione del territorio basata sul blocco della cementificazione delle aree verdi, da tutelare e incrementare, e sul recupero socialmente utile del patrimonio immobiliare pubblico, che non deve essere svenduto a speculatori ma riconsegnato alla cittadinanza intera.

Il Comitato OltrarnoFuturo chiede che venga stralciato il parcheggio interrato Piazza del Carmine e segnala l’opportunità dell’avvio di un procedimento partecipativo per la sistemazione qualificante della piazza e delle aree circostanti tenendo conto delle esigenze della popolazione dell’Oltrarno. Inoltre, sulla destinazione d’uso dell’ex INAM in Lungarno Santa Rosa, chiede il mantenimento da parte dell’ASL di circa 1500 mq. A servizi sanitari allo scopo di conservarvi un presidio sanitario con funzioni specialistiche di livello intermedio, e l destinazione del volume rimanente a parcheggio multipiano/multiuso o a residenziale destinato esclusivamente a housing sociale.

Il Comitato Belfiore-Marcello chiede più verde pubblico VERO nel rione San Jacopino-Puccini, a cominciare dalle aree di trasformazione Carra, ex Officine Grandi Riparazioni ed ex Manifattura Tabacchi, ma anche nei lotti rimasti inedificati dei piani di recupero Leopolda ed ex FIAT Belfiore-Marcello.

L’Associazione Rifiuti Zero Firenze chiede di realizzare, in edifici in disuso utilizzati in passato per autolavaggio in via di Bellagio un Centro di Riparazione e Riuso con l’obiettivo di ridurre i volumi di materiali post-consumo smaltiti in discarica o negli inceneritori, secondo quanto previsto dal Testo Unico Ambientale (Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, modificato dal DLGS 3 dicembre 2010 n.205, GU n. 288 del 10-12-2010).

Il Comitato per la rinascita di piazza Brunelleschi chiede lo stralcio del denominato Parcheggio Brunelleschi e l’avvio di un procedimento partecipativo per la sistemazione qualificata della Piazza intitolata a Filippo Brunelleschi che tenga conto della conservazione e manutenzione dei manufatti storici, delle alberature e del possibile ampliamento del patrimonio vegetale di uso pubblico. Affinché la piazza sia dei cittadini e non appannaggio di un potente gruppo bancario e immobiliare che accidentalmente vi si affaccia.

Il Comitato Manifattura Tabacchi critica la svalutazione del complesso manifatturiero a semplice insediamento industriale dismesso. Nel R.U. viene omesso il dovuto riconosciuto di complesso di grande valore architettonico, storico monumentale. Non condivisibile anche la sua presunta riqualificazione attraverso una riconversione di uso che propone, banalmente, un mix di funzioni applicabile a qualunque edificio dismesso e la genericità, sia progettuale che di pertinenza, delle opere infrastrutturali.

 

Il laboratorio politico perUnaltracittà chiede che venga inserito nel RU un nuovo paragrafo dedicato a “La riqualificazione partecipata delle aree dismesse, pubbliche e private, tramite la Sperimentazione urbana”. Assumendo atti e strumenti della legislazione nazionale (ad es. art 42 della Costituzione), il Comune potrà così affidare la gestione della trasformazioni di tali spazi, tramite un avviso pubblico, a soggetti che operano senza fini di lucro affinché ne curino il recupero funzionale in considerazione dell’interesse pubblico e della funzione di ‘bene comune’. Si tratta di una specifica normativa che garantisce la disponibilità degli spazi dismessi e la sperimentazione partecipata come pratiche urbanistiche innovative di riqualificazione della città.

I soggetti firmatari delle varie Osservazioni ribadiscono che l’Amministrazione comunale non è proprietaria né del suolo né del sottosuolo della città. La cittadinanza attiva si autorganizza e difende la città dalla speculazione, rivendicando il diritto a scelte democraticamente condivise.

 

“Le mani sulla città” comitato ex manifattura tabacchi.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, il seguente comunicato del comitato Ex manifattura tabacchi

” LE MANI SULLA CITTA'”

fotomontaggio Così il Comitato per la tutela dell’ex Manifattura Tabacchi di Firenze aveva scelto di intitolare il volantino con cui si invitavano i cittadini all’assemblea del 7 maggio scorso, presso il Teatro di via Boccherini, per denunciare lo scempio del complesso manifatturiero e delle zone circostanti, conseguenza diretta della Variante approvata dal Comune di Firenze il 31.03.2014.

Mai titolo è apparso più profetico. Nel corso della serata, che ha registrato un’ampia ed accorata partecipazione di oltre 200 cittadini, sono state illustrate (in un crescendo di incredulità, smarrimento e rabbia) tutta una serie di previsioni descritte nelle oltre 90 pagine di cui si compone la Variante che, se realizzate, renderanno tutta questa parte del Q1, a ridosso delle Cascine, praticamente invivibile. 

La Variante non solo modifica radicalmente la destinazione del complesso, da bene idoneo a svolgimento di funzioni pubbliche ad oggetto di sfruttamento privato, regalando con ciò al suo attuale proprietario, cioè FINTECNA e Cassa Depositi e Prestiti, un ingente guadagno dall’incremento di valore dell’area, ma accoglie in toto un progetto di trasformazione, proposto dalla proprietà che si presenta solo come una grande speculazione edilizia. Contro questo progetto, più di 1500 cittadini firmarono nei primi mesi del 2012 una petizione, consegnata nelle mani dell’allora assessore E.Meucci e dell’ex sindaco M. Renzi.

Al di là delle sbandierate intenzioni di voler realizzare un recupero, una rivitalizzazione ed una rigenerazione dell’area (parole usate dal Comune per presentare sulla stampa cittadina la Variante) in realtà una volta accantonato il progetto, a nostro avviso splendido, di portare negli edifici del complesso la nuova Emeroteca della Biblioteca Nazionale; sfumata, sembra per difficoltà finanziarie, la possibilità di trasferirvi alcune scuole cittadine, come il liceo artistico, il centro di restauro, e tutto un insieme di realtà qualificanti e vivificanti per il quartiere e per l’intera città; anche al di là degli eventuali accordi, ancora peraltro alquanto generici, per la realizzazione di una cittadella della moda ed un centro di design internazionale e che occuperebbero comunque una modesta porzione dell’intera superficie (10-15.000mq sugli oltre 100.000 mq dell’area):

COSA CI ASPETTA DAVVERO?

-La realizzazione di 700 appartamenti  con 2 torri di 53 metri, quasi due grattacieli (lo Starhotel di Novoli è alto solo la metà…)

-Un albergo di lusso che ingloberà il Teatro Puccini, facendone occasionalmente il proprio centro congressi.

-Un carico urbanistico stimato, di 10.000 persone, pari agli abitanti di Pontassieve, che creerà flussi di traffico da incubo.

-P.zza Puccini trasformata in una grande rotatoria per smaltire i flussi di traffico sopra citati.

-L’incremento di smog, polveri sottili ed inquinamento acustico derivanti dal continuo passaggio di veicoli e dalla realizzazione dei lavori.

-Un aumento del rischio di allagamenti in tutta la zona, Stante la previsione di demolire la spalletta su cui corrono i binari della ferrovia che porta alla Leopolda, togliendo così la protezione che essa offre nell’ipotesi, non remota di un’esondazione del fosso macinate.

-L’assenza di parcheggi a raso e pubblici: l’unico previsto è circa un terzo di quanto dovrebbe in realtà essere.

-L’assenza di verde pubblico: solo una bella serie di fioriere e ciuffi d’erba che spunteranno dalla pavimentazione a graticcio del parcheggio.

Questa è solo una piccola parte delle opere e delle previsioni contenute nel progetto FINTECNA e, poiché i cittadini non intendono subire passivamente questa devastazione, il Comitato si attiverà fin da subito presentando, entro il prossimo 14 giugno le sue Osservazioni alla Variante e mantenendo una costante mobilitazione  contro questo progetto di trasformazione dell’area della ex manifattura tabacchi secondo quanto espresso dai numerosissimi cittadini che hanno preso parte all’assemblea . Logo manifattura